sabato 23 luglio 2016

Catechesi mariane di Giovanni Paolo II

29. " MARIA MODELLO DI VERGINITA’ "

Mercoledì, 7 agosto 1996

1. Il proposito di verginità, che traspare dalle parole di Maria al momento dell’Annunciazione, è
stato tradizionalmente considerato come l’inizio e l’evento ispiratore della verginità cristiana nella
Chiesa. Sant’Agostino riconosce in tale proponimento non l’adempimento di un precetto divino, ma
un voto liberamente emesso. In tal modo si è potuto presentare Maria come esempio alle "sante
vergini" nel corso di tutta la storia della Chiesa. Maria "ha dedicato la sua verginità a Dio, quando
non sapeva ancora ciò che doveva concepire, affinché l’imitazione della vita celeste nel corpo
terreno e mortale si faccia per voto, non per precetto, per scelta d’amore, non per necessità di
servizio" (De Sancta Virg., IV, 4; PL 40,398). L’angelo non chiede a Maria di rimanere vergine; è
Maria che liberamente rivela la sua intenzione di verginità. In tale impegno si colloca la sua scelta
d’amore che la porta a dedicarsi totalmente al Signore con una vita verginale. Sottolineando la
spontaneità della decisione di Maria, non dobbiamo dimenticare che all’origine di ogni vocazione
c’è l’iniziativa di Dio. Orientandosi verso la vita verginale, la fanciulla di Nazaret rispondeva a una
vocazione interiore, cioè ad una ispirazione dello Spirito Santo che l’illuminava sul significato e sul
valore del dono verginale di se stessa. Nessuno può accogliere tale dono senza sentirsi chiamato e
senza ricevere dallo Spirito Santo la luce e la forza necessarie.
2. Anche se sant’Agostino usa la parola "voto" per mostrare a coloro che chiama "sante vergini" il
primo modello del loro stato di vita, il Vangelo non testimonia che Maria abbia espressamente
formulato un voto, che è la forma di consacrazione e di offerta della propria vita a Dio, in uso sin
dai primi secoli della Chiesa. Dal Vangelo risulta che Maria ha preso la personale decisione di
rimanere vergine, offrendo il suo cuore al Signore. Ella desidera essere sua fedele sposa,
realizzando la vocazione della "figlia di Sion". Con la sua decisione però ella diventa l’archetipo di
tutti coloro che nella Chiesa hanno scelto di servire il Signore con cuore indiviso nella verginità. Né
i Vangeli, né altri scritti del Nuovo Testamento ci informano circa il momento in cui Maria ha
assunto la decisione di rimanere vergine. Tuttavia dalla domanda rivolta all’angelo emerge con
chiarezza che, al momento dell’Annunciazione, tale deliberazione era molto ferma. Maria non esita
ad esprimere il suo desiderio di conservare la verginità anche nella prospettiva della maternità
proposta, manifestando di avere a lungo maturato la sua intenzione. Infatti, la scelta della verginità
non è stata assunta da Maria nella prospettiva, imprevedibile, di diventare Madre di Dio, ma è
maturata nella sua coscienza prima del momento dell’Annunciazione. Possiamo supporre che tale
orientamento sia stato sempre presente nel suo cuore: la grazia che la preparava alla maternità
verginale ha certamente influito su tutto lo sviluppo della sua personalità, mentre lo Spirito Santo
non ha mancato d’ispirare, sin dai più giovani anni, il desiderio dell’unione più completa con Dio.
3. Le meraviglie che Dio opera, anche oggi, nel cuore e nella vita di tanti ragazzi e ragazze, sono
state realizzate innanzitutto nell’anima di Maria. Anche nel nostro mondo, pur così distratto dalle
suggestioni di una cultura spesso superficiale e consumistica, non pochi adolescenti raccolgono
l’invito che proviene dall’esempio di Maria e consacrano la loro giovinezza al Signore ed al
servizio dei fratelli. Tale decisione, più che rinunzia a valori umani, è scelta di valori più grandi. A
tale proposito, il mio venerato Predecessore Paolo VI, nell’Esortazione apostolica Marialis cultus,
sottolinea come colui che guarda con animo aperto alla testimonianza del Vangelo "si renderà conto
che la scelta dello stato verginale da parte di Maria... non fu un atto di chiusura ad alcuno dei valori
dello stato matrimoniale, ma costituì una scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente
all’amore di Dio" (n. 37). La scelta dello stato verginale, in definitiva, è motivata dalla piena
adesione a Cristo. Ciò risulta particolarmente evidente in Maria. Benché prima dell’Annunciazione
non ne sia cosciente, lo Spirito Santo ispira la sua dedizione verginale in vista di Cristo: ella rimane
vergine per accogliere con tutta se stessa il Messia Salvatore. La verginità iniziata in Maria rivela
così la propria dimensione cristocentrica, essenziale anche per la verginità vissuta nella Chiesa, che
trova nella Madre di Cristo il suo sublime modello. Se la sua verginità personale, legata alla divina
maternità, rimane un fatto eccezionale, essa illumina e dà senso ad ogni dono verginale.
4. Nella storia della Chiesa, quante giovani donne, contemplando la nobiltà e la bellezza del cuore
verginale della Madre del Signore, si sono sentite incoraggiate a rispondere generosamente alla
chiamata di Dio, abbracciando l’ideale della verginità! "Proprio tale verginità - come ho ricordato
nell’Enciclica Redemptoris Mater - sull’esempio della Vergine di Nazaret, è fonte di una speciale
fecondità spirituale: è fonte della maternità nello Spirito Santo" (n. 43). La vita verginale di Maria
suscita in tutto il popolo cristiano la stima per il dono della verginità e il desiderio che si moltiplichi
nella Chiesa come segno del primato di Dio su ogni realtà e come anticipazione profetica della vita
futura. Ringraziamo insieme il Signore per coloro che ancor oggi generosamente consacrano la loro
vita nella verginità al servizio del Regno di Dio. Al tempo stesso, mentre in diverse regioni di antica
evangelizzazione l’edonismo e il consumismo sembrano distogliere non pochi giovani
dall’abbracciare la vita consacrata, occorre chiedere incessantemente a Dio, per intercessione di
Maria, una nuova fioritura di vocazioni religiose. Così il volto della Madre di Cristo, riflesso in
molte vergini che si sforzano di seguire il divino Maestro, continuerà ad essere per l’umanità il
segno della misericordia e della tenerezza divina.

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